Salute e malattia sono manifestazioni contrapposte di una lotta senza fine tra le nostre difese da una parte e gli agenti “aggressori” (batteri, virus, ecc.) dall’altra.
L’infiammazione è il meccanismo di difesa che ha l’obiettivo di individuare e eliminare l’aggressore, rimuovere i tessuti danneggiati e avviare la guarigione degli stessi. L’infiammazione è, dunque, una risposta protettiva ma alle volte, per motivi non sempre noti, risulta esagerata, ovvero colpisce sì l’aggressore ma allo stesso tempo danneggia anche i tessuti che lo ospitano. È un po’ come usare una bomba a mano in una stanza (il nostro organismo) per eliminare un nemico: il nemico muore ma la stanza risulterà inevitabilmente danneggiata.
Questa risposta “iperinfiammatoria” è alla base di molte malattie caratterizzate dal fatto che il “fuoco amico” fa più danni del nemico. In altre parole, l’intensità di questa risposta determina il danno complessivo, locale o generale. Come purtroppo ormai sappiamo, due soggetti positivi al Covid-19 possono sviluppare quadri clinici diametralmente opposti (asintomatico vs terapia intensiva). Questo accade talvolta anche per la Parodontite: in alcuni soggetti il grado di distruzione dei tessuti di sostegno dei denti (osso e gengive) risulta gravissimo anche in assenza di una grande quantità di batteri, ovvero di placca e di tartaro. Questi pazienti “iperinfiammatori” presentano una risposta immunitaria eccessiva indipendentemente dall’identità dell’aggressore. Sono proprio questi i pazienti più a rischio di sviluppare forme di parodontite gravi e con maggior rischio di progressione.
Non potendo modulare la loro risposta immunitaria, dovremo agire sull’altra parte della barricata, ovvero ridurre al massimo l’aggressione batterica mediante uno scrupoloso controllo di placca domiciliare, e tenere sotto controllo gli altri fattori di rischio (stili di vita e in particolare il fumo). Fondamentale è poi intensificare la frequenza dei controlli professionali in modo da “aggredire” il nemico prima che i danni ai nostri tessuti diventino irreparabili.