Lo sbiancamento dentale è una procedura conservativa cosmetica che consente di correggere le discromie dentali. Queste variazioni cromatiche possono essere indotte da vari fattori: l’invecchiamento, un evento traumatico, un trattamento endodontico (devitalizzazione) incongruo per tecnica o materiali impiegati, un restauro metallico o l’assunzione in giovane età di specifici farmaci. Nel caso il coinvolgimento riguardi un singolo dente, la grande sfida sarà rappresentata dal raggiungimento di una mimesi estetica con i denti adiacenti. Un approccio conservativo atto a correggere la causa della discromia (se correggibile), unita a un intervento migliorativo dell’aspetto estetico mediante sbiancamento dentale, consentirà di evitare soluzioni più aggressive come la ricopertura dell’elemento mediante corona.
Nell’articolo di questo mese, valuteremo insieme la possibilità di correggere le discromie a carico del singolo dente.
Lo sbiancamento esterno
Lo sbiancamento esterno generalmente viene eseguito quando il paziente vuole rendere tutta la propria dentatura più chiara e luminescente, senza che necessariamente vi siano differenze cromatiche tra un dente e l’altro, e prevede l’applicazione dell’agente sbiancante sulle superfici dentali esterne. Può riguardare una sola arcata o entrambe, con un’estensione che normalmente va da secondo premolare a secondo premolare controlaterale, coinvolgendo quindi i denti esposti durante il sorriso.
Lo sbiancamento del singolo dente
Lo sbiancamento interno prevede invece l’applicazione dell’agente sbiancante all’interno di un singolo dente discromico ed è dunque realizzabile solo ed esclusivamente nei casi in cui l’elemento dentario coinvolto sia già stato trattato endodonticamente (devitalizzato) o debba comunque essere devitalizzato. Gli esiti di un trauma dentale (emorragia, calcificazione o necrosi della polpa) o di un trattamento endodontico incongruo (al di là della congruità, un dente devitalizzato tende a ingrigirsi poiché privo della polpa dentale, organo che conferisce un aspetto roseo “vivo” al dente) possono portare a un viraggio del colore dentale verso tonalità più grigie, scure e spente. Normalmente il disagio estetico viene enfatizzato quando il dente coinvolto è situato in un settore ad alta valenza estetica, come per esempio l’incisivo centrale superiore.
Inoltre…
Quando lo sbiancamento del singolo dente non consente di raggiungere i risultati estetici desiderati, può comunque essere considerato un trattamento preliminare all’esecuzione di una faccetta in porcellana, con l’obiettivo di offrire la migliore soluzione estetica nel rispetto delle aspettative del paziente.
Tre casi clinici esplicativi:
1 – Discromia causata da un vecchio trattamento endodontico (devitalizzazione)
2 – Discromia indotta dalla morte della polpa
3 – Discromia indotta dall’emorragia della polpaPer saperne di più su come sbiancare il singolo dente e su come mantenere al meglio i tuoi denti naturali, clicca qui.